La carne disidratata utilizzata nei mangimi per cani è ottenuta dalla carne fresca attraverso uno specifico processo di cottura, che elimina circa il 60% di acqua, rimuove i batteri, virus, parassiti e la rende più sicura. Il risultato é un prodotto con una concentrazione proteica di circa 5 volte superiore rispetto alla carne fresca a parità di peso indicato.
La carne disidratata si ottiene attraverso un processo di cottura, noto come “rendering”, che partendo dalla carne fresca, attraverso diversi processi termici e meccanici, elimina acqua, separa il grasso e ottiene la sostanza secca ad alta concentrazione proteica. Prima del processo termico il pollo contiene circa il 70-75% di acqua e il 18% di proteine, dopo il processo, invece, il risultato è un prodotto con solo il 10% di acqua e una concentrazione proteica del 65%.
Ovviamente non tutte le carni disidratate sono uguali e nessuna carne fresca può essere migliore di quella disidratata da cui proviene. Generalmente le farine animali di bassa qualità, non specificano la relativa fonte animale, utilizzando la dicitura “ carne e derivati”.
Alcuni mangimi che troviamo in commercio, presentano in etichetta la dicitura “Prodotti solo con carne fresca“, esaltandone l’elevata percentuale che, nella maggior parte dei casi può addirittura superare il 30%. Il consumatore viene così attratto da questo slogan che, in realtà, è solamente una strategia commerciale/pubblicitaria per incoraggiare il consumatore all’acquisto. In effetti il consumatore viene portato a credere che acquista un prodotto in cui la carne è l’ingrediente principale. Di fatto la legge impone ai produttori di riportare gli ingredienti in ordine decrescente di peso, pertanto l’uso della dicitura “carne fresca” permette a quest’ultima di guadagnarsi il primo posto nella lista degli ingredienti a dispetto della “carne disidratata“, in quanto la carne fresca ha un peso maggiore, non essendo ancora stata disidratata. In realtà però, durante il processo di produzione, anche la carne fresca si disidrata, e ciò comporta la perdita dell’acqua della carne fresca e quindi del suo peso, in una percentuale che può raggiungere il 70-75%.
Esempio
esempio a) In 1 kg di alimento, vengono utilizzati mediamente 300 gr di carne fresca.
300 grammi di carne fresca, dopo il processo produttivo, che provoca la perdita del 75% del peso, avranno un peso finale di 75 grammi, pari al 7,5% del peso totale e apporta il 3,8% di proteine
esempio b) In 1 kg di alimento, vengono utilizzati mediamente 300 gr di carne disidratata.
300 grammi di carne disidratata, dopo il processo produttivo, che non porta a una perdita di acqua sostanziale (circa 5%), avranno un peso finale di 295 gr, pari al 29,5% e apporta il 19,18% di proteine
Quindi l’apporto proteico della carne disidratata in questo caso è pari a 5 volte a quello della carne fresca a parità di nutrimenti
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